

Nella mitologia è quasi sempre dipinto con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale, incapace di reggere il vino.
Solitamente raffigurati armati di clava o di arco, emettevano urla spaventose.
La figura del centauro ha origine dall'amore sacrilego fra il re dei Lapiti Issione e una sosia della dea Era, Nefele.
L'equino, nel II millennio a.C., non era ancora conosciuto in Grecia. Perciò è possibile supporre che questo animale, la cui importanza era davvero notevole per un popolo di nomadi migratori, fosse oggetto di culto. È anche probabile che in alcune regioni lontane, quali la Tracia o la Tessaglia, vivessero delle tribù semiprimitive che si dedicavano all'ammaestramento degli animali selvatici. Per questo si sarebbe potuta creare l'immagine di un essere mitico che univa il cavaliere alla sua cavalcatura.
